venerdì 30 marzo 2012

La Bussola Quotidiana: Ci vogliono geneticamente modificati

Questa fa il pari con la storia dei ricercatori italiani che proponevano "l'aborto" post-nascita (aka infanticidio legalizzato..):

La Bussola Quotidiana: Ci vogliono geneticamente modificati

Senza parole!

martedì 27 marzo 2012

Quanti lavoratori rappresentano?

La Camusso è "serena perchè il parlamento è sovrano".

Io invece son sempre meno sereno quando penso all'incredibile potere di veto che hanno le varie "associazioni di categoria" in Italia.

Così, per curiosità, mi son messo alla ricerca di un po' di dati per capire quale fosse la reale rappresentatività, tanto per prendere un soggetto a caso, dei tre maggiori sindacati italiani in merito all'articolo 18 (che si applica solo ai dipendenti privati).

Ho preso in esame il dato sulle iscrizioni ai sindacati nell'anno 2010  e sottratto i soli  iscritti certamente non privati:

Cgil  2.661.183 (Totale Attivi) -  409.389 (Funzione pubblica) - 186.390 (FLC) = 2.064.404
Cisl  2.300.654 (Totale Attivi) - 326.180 (Funzione pubblica) - 229.027 (Cisl Scuola) = 1.745.447
Uil 1.239.189 (Totale Attivi) - 339.779 (Pubblica Amministrazione) = 899.410
Totale = 4.709.258 iscritti non dipendenti statali

Ho poi cercato quale fosse il numero di dipendenti in Italia nello stesso periodo, non l'ho trovato (e la ricerca andava troppo per le lunghe)..ma ho trovato un dato paragonabile sul sito istat
Occupati totali in Italia IV trimestre 200917.282.000 (tabella 6)

Ho poi cercato il numero di  Occupati nella P.A  pari a 3.427.433

Per un totale di 13.854.567 di dipendenti del settore privato.

Facendo una semplice proporzione scopriamo che la Cgil rappresenta (*) all'incirca il 15% (14,90%) dei lavoratori dipendenti del settore privato. Sommando questo dato con quello della Cisl (12,60%) e Uil (6,50%) scopriamo che la triplice sindacale rappresenta all'incirca il 34% dei dipendenti del settore privato.


(*Dando per scontato che questa affermazione risponda al vero (e da figlio di operaio vi assicuro che non lo è).


Ps: Date un'occhiata qual è la fascia generazionale più di peso fra gli iscritti Cgil...fornisco un suggerimento:





lunedì 26 marzo 2012

Il fumo dell'articolo 18...

In politica, i grandi dibattiti finiscono quasi sempre per concentrarsi attorno a singoli punti (a volte marginali) dal forte valore ideologico. L'ovvia conseguenza di questo tipo di approccio è quella di svilire e ridurre gran parte della discussione ad una serie di slogan e contro-slogan il cui unico effetto è quello di creare una sorta di cortina fumogena che impedisce di capire chiaramente quale sia il reale oggetto del contendere.

A volte mi chiedo se non sia un metodo studiato a tavolino: fare tanto fumo per coprire il poco arrosto che c'è sul tavolo.
È questa la sensazione che ho avuto con la "riforma" (le virgolette mi paiono d'obbligo) del lavoro: il dibattito che avrebbe dovuto portare a superare alcune delle palesi illogicità del nostro sistema produttivo si è ridotto ad uno scontro tra "favorevoli" e "contrari" all'articolo 18 che temo si concretizzerà, alla fine, in una rimodulazione degli ammortizzatori sociale e in un nuovo aggravio per i taxpayer (i produttori: siano essi datori di lavoro o dipendenti) di questo sfortunato Paese.

Sin dalle prime battute del governo Monti si son iniziate ad alzare le barricate contro le possibile modifiche all'articolo 18 (...dopo 2 giorni dall'insediamento..) e da lì in poi è stato un susseguirsi di scontri, allontanamenti e riavvicinamenti che hanno fatto perdere di vista i veri problemi che toccano il mondo del lavoro: burocrazia e tassazione (..come creare 300.000 posti di lavoro.. e ..i record italiani..).

Ora, fate mente locale...quante volte avete sentito parlare negli ultimi 3 mesi di articolo 18 e quante, invece, di cuneo fiscale (confronto cuneo fiscale paesi OCSE 2010), semplificazione o certezza normativa?
La risposta conferma quanto detto prima: si è finiti per discutere (e si discuterà ancora tanto) di una questione che interessa il 65% dei lavoratori dipendenti (privati!...ovviamente) e solo il 3% delle imprese (Art. 18 3% imprese) e non si son toccati i veri temi legati al mondo del lavoro.
L'effetto che si è ottenuto ed è, a mio avviso, stato cercato dalle forze realmente conservatrici (nel senso negativo del termine) è quello di diffonder paura per mantenere, anche in materia di lavoro, il Paese ancorato a prospettive, soluzioni ed ideologie del passato.

P.s.: Finché il Parlamento non avrà portato a termine l'opera di riformare la riforma per renderla definitivamente non riformatrice (mi si conceda il gioco di parole) non entro nel merito  del Disegno di Legge...mi limito a segnalare il pezzo di Pietro Ichino che mi è parso il più chiaro ed equilibrato letto finora: Otto meriti e quattro difetti del progetto Fornero

mercoledì 21 marzo 2012

Primo

È da tempo che penso ad un blog: un mio spazio dove fissare e al tempo stesso condividere idee ed opinioni sui più svariati temi. Ho iniziato a scrivere online quando la privacy era sacra e il mezzo di iterazione "di moda" erano i forum (free, senza registrazione!)...poi un lungo black-out.
Di tempo, da allora, ne è passato e non so se la formula del blog mi sia congeniale: preferisco il dibattito al monologo e la domanda all'affermazione...debbo perciò sperare in un blog animato!

(Si..è palesemente una prova tecnica di trasmissione travestita da post semi-interessante :P)