venerdì 29 giugno 2012

Biogas a Grumolo, piccola cronistoria di una vittoria

Come anticipato nel post di ieri dopo 86 giorni di procedimento e 5 mesi di lavoro, discussioni e speranze abbiamo ottenuto che la Conferenza dei Servizi non concedesse l'autorizzazione alla costruzione di un impianto a biogas a Grumolo delle Abbadesse.

Mi pare giusto fare una cronistoria della vicenda: magari la mia testimonianza potrà esser utile a quanti si troveranno, da amministratori, a dover affrontare una questione simile.

Solo una considerazione personale di carattere generale: mentre nello stesso periodo dovevamo fare i conti con 370k euro in meno di trasferimenti statali e con la necessità di imporre il pagamento dell'IMU ai nostri concittadini, vedere quanti soldi vengono sprecati per sostenere settori economici che senza il contributo statale non starebbero in piedi mi ha rafforzato nella convinzione che uno dei primi passi da compiere per la riduzione della spesa pubblica (e quindi delle tasse) sia l'immediata soppressione di tutte quelle forme di incentivi (diretti o indiretti) che da un lato dopano il mercato in cui si innestano e dall'altro operano una sorta di redistribuzione del reddito secondo criteri che nulla hanno a che fare con il bisogno o l'equità.


Passo ora ad una relazione cronologica della vicenda.


  • Ad inizio anno il Sindaco, raccogliendo le segnalazioni di alcuni residenti, si è attivato per accertare la natura di alcune attività segnalate di fronte alla discarica: si è scoperto che la società “Bio Green” stava progettando un impianto a Biogas;
  • Il 23 gennaio si è tenuto un incontro informale tra la giunta, il sottoscritto e i progettisti dell'impianto per tentare di far luce sulla vicenda;
  • Il giorno dopo, 24 gennaio, il Sindaco venendo incontro alle richieste di cittadini e progettisti organizza un'assemblea in cui vengono invitati anche i sindaci dei comuni contermini e le associazioni potenzialmente coinvolte (oltre ovviamente i cittadini di Via Quadri e i progettisti);
  • L'assemblea si è tenuta il 31 gennaio, ma nel frattempo il 27 gennaio la società Bio Green ha presentato in Regione istanza per l'autorizzazione. Nell'assemblea è emersa con forza la preoccupazione dei residenti di Via Quadri (cit. "siamo stati scottati con l'acqua calda..adesso anche l'acqua fredda ci fà paura"..).
  • Il 28 febbraio, dopo un veloce inquadramento normativo della questione, abbiamo incontrato i residenti di Via Quadri per condividere le, poche, informazioni a nostra disposizione. In questa occasione, come poi abbiamo ribadito nel primo consiglio che ha trattato dell'argomento, abbiamo potuto affermare che “questa amministrazione riconosce come prioritaria la tutela del territorio e dell'ambiente, nonché della salute dei cittadini, bene fondamentale e punto di riferimento per ogni scelta amministrativa”
  • Solo il 5 marzo abbiamo avuto comunicazione ufficiale di inizio del procedimento.
  • Il 27 aprile, è arrivata la convocazione della Conferenza dei Servizi (qui l'atto di indizione con tutti gli enti coinvolti) nella quale, tra le altre cose, si può leggere come l'istanza della Bio Green SRL sia stata giudicata procedibile solo il 2 aprile.
  • In sede di prima riunione della Conferenza dei Servizi (presente, oltre che alla Direzione Agroambiente della Regione Veneto e il Comune di Grumolo delle Abbadesse, l'AVEPA di Vicenza) abbiamo sollevato tre questioni principali: 

  1. Per quanto riguarda gli aspetti soggettivi della Bio Green SRL abbiamo chiesto fossero approfonditi gli aspetti legati alla qualifica di “società agricola”, in particolare la sussistenza del principio di connessione (abbiamo chiesto contratti, resa ecc..)-
  2. Abbiamo contestato alcuni errori palesi presenti nella relazione tecnica (alcuni clamorosi come il letame che passava dalle 5000 alle 2500 tonnellate e a volte diventava liquame....con differenze di resa energetica enormi...).
  3. Abbiamo richiesto la verifica, stante la presenza della coltura tradizionale del riso di Grumolo delle Abbadesse, "che l'insediamento e l'esercizio dell'impianto non comprometta o interferisca negativamente con le finalità perseguite dalle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come dal patrimonio culturale e del paesaggio rurale”. ai sensi del comma 7 articolo 12 D.Lgs 29 dicembre 2003, n. 387 e dell'articolo 16 comma 4 delle linee guida nazionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili contenute contenute nel Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 10 settembre 2010.

  • L'ente istruttore (Direzione AgroAmbiente) ha quindi invitato la società Bio Green a presentare entro il 4 giugno 2012, agli enti coinvolti, tutta una serie di documenti integrativi che tenessero conto delle osservazioni sollevate durante la prima riunione.
  • Il 6 giugno sono stati consegnati al Comune di Grumolo solo alcuni di questi documenti, in particolare mancavano, di fatto, tutti i documenti che riguardavano la qualifica soggettiva della società (ovverosia i documenti che la potevano configurare come azienda agricola).
  • Il 15 giugno abbiamo segnalato alla Direzione AgroAmbiente la mancata consegna di numerosi documenti.
  • La scorsa settimana è arrivata la convocazione della seconda riunione della Conferenza dei Servizi, fissata per mercoledì 27.
  • Martedì, all'unanimità, il consiglio comunale ha deliberato di esprimere la contrarietà alla concessione dell'autorizzazione con un parere che, oltre a rinforzare i punti già esposti durante la prima  riunione della Conferenza, aggiungeva alcune considerazioni di carattere urbanistico (derivanti dalla nuova D.G.R.V. n. 856/2012 che impone determinate distanze da confini e case sparse agli impianti a Biogas).

E così siamo arrivati alla riunione di mercoledì: è stata ovviamente una riunione molto tesa in cui si sono scontrati interessi contrapposti e da cui siamo usciti vincitori solo ed esclusivamente in virtù del lavoro di verifica puntuale dei documenti e delle procedure.


Nei prossimi giorni entrò nei dettagli della vicenda proprio per puntualizzare i motivi di un successo che i più ritenevano altamente improbabile se non impossibile.








mercoledì 27 giugno 2012

Niente Biogas a Grumolo delle Abbadesse

Alle ore 12:45 la Conferenza dei Servizi (qui l'atto di indizione), convocata dalla Direzione Agroambiente della Regione Veneto ha dato, parere negativo alla concessione dell'autorizzazione alla costruzione di un impianto alimentato a fonti rinnovabili (biogas) in Via Quadri di Grumolo delle Abbadesse.


Alcune considerazioni:
- L'impegno di questi mesi è stato premiato! 
- Ho voluto che l'azione della nostra amministrazione, sin da subito, si concentrasse sullo studio del  "progetto" (per "smontarlo" pezzo per pezzo) piuttosto che seguire quanti (a volte con malcelata sicumera) ci dicevano che era tempo buttato e che ci saremmo dovuti concentrare su una azione "politica" di protesta.....

- Nella dichiarazione di voto del consiglio del 3 maggio dicevo:

"In ogni caso, il tempo trascorso ci è tornato molto utile per approfondire l'argomento e cercare di trovare i mezzi più efficaci per esprimere il nostro dissenso e così convincere le altre amministrazioni ed enti coinvolti nel procedimento autorizzativo. Abbiamo preferito analizzare in profondità la questione piuttosto che sprecare il nostro tempo, come fatto da altri, in facili proclami privi di reale efficacia.
Come diceva Sun Tzu:
Il generale vincitore, prima che venga combattuta la battaglia, fa molte riflessioni nelle tende. 
Il generale che perde la battaglia fa, invece, pochi calcoli in anticipo”.
Ecco, noi la battaglia la vogliamo vincere, in nome dei cittadini e per il territorio che rappresentiamo, e perciò ci vogliamo presentare in Conferenza dei servizi con la migliore preparazione possibile." 


E' un'immensa soddisfazione poter dire di esserci riusciti.


Ps: nei prossimi giorni, se mi riesce, vorrei spender due parole su come, da liberale convinto, mi sia trovato a sostenere con forza ad osteggiare, nei fatti, un'impresa privata....diciamo che il pensare che avevo di fronte un chiaro esempio di capitalismo di stato mi ha facilitato il compito:)